mercoledì 11 febbraio 2009

Il pioppo nero. Albero eletto.Autoscatti





























il pioppo ormai lo sa che quando sono nei paraggi arriva il momento in cui sola soletta mi appropinquo alla sua postazione e nel giro di pochi attimi gli tocca di ascoltare il canterello della raffica dei clic su clic,


sa oramai della mania, dell' incessante irrisolto autoritrarmi e del bislacco intento di trovarmi giusta nell'immagine giusta,


lo sa ed amichevolmente mi dà un appoggio, uno sfondo di robustezza, un'invisibile alleanza che altro non è che una tenerissima sopportazione della mia irrequieta calma e di una controllata turbolenza,


lui immobile con la sua raggiera di rami danzatori avviluppati e sciolti, io in una danza petulante di passi e accerchiamenti,


poi è la volta del contatto, delle mani sulla sua scorza muschiata, di qualche abbraccio e della fronte addosso alle sue rughe,


molto silenzio, sempre una comunicazione silente interrotta appena da scoppi rumorosi di pensieri sbarazzini e ancora tregua, la strana e triste incomunicabilità tra due specie viventi ciascuna abbarbicata al suo progetto,


infine il distacco, senza convenevoli , senza immiserite retoriche, lui resta là mentre le mie gambe sgambettano verso un altrove


11 commenti:

Francesca ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Francesca ha detto...

"lui resta là mentre le mie gambe sgambettano verso un altrove."
sorrido..

tu sai come ti capisco nel dialogo continuo abbracciando un albero, io il gelso, tu il pioppo.
e tu sei sempre piu fatata, con questo dolce intenso profondo volto dai colori della natura.

un abbraccio
f

artemisia comina ha detto...

attenta, papavero, tu lo sai che ogni tanto gli alberi si aprono e inghiottono gli umani. corteggia oggi, corteggia domani...(corteccia?).

novella dafne.

PS: nuovo racconto: Papavero che fu inghiottita dal pioppo.

pinguil ha detto...

un sorriso... manca solo un sorriso al pioppo..

papavero di campo ha detto...

francesca, anche il gelso è un albero amato, nella mia terra d'origine è immancabile un gelso davanti alle case di campagna,
il gelso in estate è una grazia di Dio, ha un'ombra fitta per questo viene detto "lu chiuso",
ogni gelso è sacrale, un vero genius loci

artemisia, scherza tu!
ma colgo con piacere il riferimento a dafne, non è puramente casuale.. il lauro..il mio nome vero..l'altera ninfa boschiva..grazie a te mi sa che mi scappa un ombroso post-arello!


pinguil benapprodata qui,
un sorriso dici, hai ragione,
è bello quando è il tempo dei sorrisi

Beata ha detto...

hai meraviglioso blog
mi piace tanto
complimenti e saluti

papavero di campo ha detto...

beata, benapprodata qui, dalla terra di polonia, grazie dei complimenti e a riscriverci presto!

Romy ha detto...

Gli alberi, presenze silenziose, salde, sempre consolatorie...anche io ho un albero preferito: è un antico susino rugoso e scuro, ma dai piccoli fiori bambini!

papavero di campo ha detto...

sì cara romy!

Caty ha detto...

quando ho letto queste parole ho ritrovato così bene ritratta anche me e l'albero , quello che chiamavo il "mio" albero ; e amo corteccia, rami , foglie e profumo. un abbraccio

papavero di campo ha detto...

caty ma quante siamo abbracciate ai nostri alberi?!

e quanti alberi cui essere grate!

 
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