sabato 15 agosto 2009

Hariprasad Chaurasia per me una grazia di Dio. Namita Devidayal, " La stanza della musica" edito da Neri Pozza






Hariprasad Chaurasia






musica indiana nel mio pomeriggio di ferragosto,

ed è perfetto!

caldo e penombra non posso celebrarle meglio che nell'incantamento della musica indiana,

ascolto l'avviluppante e sinuoso Nusrah Fateh Ali Khan, pakistano sì ma è la stessa cosa, musicalmente e sincretisticamente parlando,

ascolto Shivkumar Sharma, "Call of the valley" e l'altrove giunge qua,

ascolto Hariprasad Chaurasia.

Ogni volta, tutte le volte in cui può accadere, sempre come una benedizione, Hariprasad Chaurasia e il suo bansuri bamboo flute, un unico, una cosa sola musicista e musica, insieme estatici superamici, colorano il silenzio e prodigiosamente recano la naturalezza di un semplice slittare in uno stato di beatitudine, dal niente prende vita un'atmosfera struggente d'intensità molto molto vicina ad un'esperienza di no-mind meditativa, quando si azzera la vorticosità dell'ansia e fluisce un abbandono pacificato,

agguanto una foto-memoria di me e ricerco senza trovarle le immagini di un estatico concerto di Chaurasia tra gli ulivi in terra toscana di Artimino, alla fine degli anni novanta in una notte di magia, d'immersione nell'estasi, di sentimenti panici sfociati dritti in un bozzolo uterino di musica primordiale: il flauto di canna del flautista caro al vecchio Osho!



l'evocazione della musica indiana si è mossa urgente dopo aver finito di leggere un giorno fa un bellissimo libro "La stanza della musica" di un'esordiente scrittrice indiana di quarantanni Namita Devidayal, un libro che mi ha molto avvinto per l'immersione in un'altra dimensione, il mondo indiano, un Grande INCONSCIO nella mia personale accezione e per l'accensione e la rivitalizzazione emotiva di elementi miei personali che mi hanno condotto per mano nella lettura delle trecento pagine rendendomele coinvolgenti e care,

pensavo infatti che grande regalo un libro ti fa quando fa risuonare le corde dei tuoi propri bisogni inappagati e dei desideri ideali!

infine m'intriga la curiosità di poter sentire le voci femminili, narrate nel libro, proprio quelle delle grandi interpreti ormai d'antan della musica vocale classica indiana, la potente e soave modulazione della voce umana nell'intonazione spirituale dei raga,

il libro celebra e ricorda con amorevolezza proprio questo, la passione divenuta vita e piena identificazione al pari di una disciplina religiosa devozionale di alcune grandi epocali figure femminili e maschili del canto indiano tradizionale







6 commenti:

Caty ha detto...

quale meraviglioso regalo un libro che ci avvolge e ci completa , come se nell'universo ci scoprissimo non più soli ma simili nell'anima e nel cuore ,musica mirabile

papavero di campo ha detto...

caty lasci una traccia di sintonia,
grazie!

Silvia Merialdo ha detto...

Anche a me il libro ha portato in una nuova dimensione, quella della musica indiana, che ora sto iniziando a esplorare sempre di piu'!
Un saluto dal Sulawesi (Indonesia) e grazie per il tuo commento su questo libro sul mio blog, ti rispondero' meglio e con grande piacere al mio ritorno!
A presto

papavero di campo ha detto...

Silvia benapprodata!
che piacere che mi ricambi la visita, avevo lasciato un commento su awarigi e lì visto il tuo..che bello hai addirittura un blog intero dedicato all'india, complimenti!
con vero piacere di libri e musica indina ne parleremo ancora,
ho trovato anche un sacco di titoli da Neri Pozza di autori idiani che mi attraggono molto, adesso sto leggendo i racconti della Desai di cui avevo letto Digiunare Divorare e Nebbia su Bombay,
quanto alla musica ho visto da awarigi un link sulla Kesarbai del nostro libro ma non era valido il collegamento,
la musica indiana! cioè l'incanto,
un'esplorazione come dici tu,

un abbraccio anche se non ci conosciamo!

Silvia Merialdo ha detto...

Ciao, rieccomi!
Bene, sono molto contenta di trovare qualcuno che come ama libri e musica indiani...
Mi fa piacere che stai leggendo la Desai, a me piace tantissimo!
Ti consiglio "Chiara luce del giorno", se non lo hai ancora letto, è uno dei suoi libri che preferisco.

A presto!

papavero di campo ha detto...

silvia è un piacere rileggerti!
e ben accetto il suggerimento..a riparlarne!

 
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