giovedì 3 settembre 2009

Finestra di chiesa sconsacrata e parole di Antonia Pozzi









Antonia Pozzi

In riva alla vita

Ritorno per la strada consueta,
alla solita ora,
sotto un cielo invernale senza rondini,
un cielo d'oro ancora senza stelle.
Grava sopra le palpebre l'ombra
come una lunga mano velata
e i passi in lento abbandono s'attardano,
tanto nota è la via
e deserta
e silente.
Scattano due bambini
da un buio andito
agitando le braccia:l'ombra sobbalza
striata da un tremulo volo
di chiare stelle filanti.
Gridano le campane,
gridano tutte
per improvviso risveglio,
gridano per arcana meraviglia,
come a un annuncio divino:
l'anima si spalanca
con le pupillein un balzo di vita.
Sostano i bimbi
con le mani unite
ed io sosto
per non calpestare
le pallide stelle filanti
abbandonate un mezzo alla via.
Sostano i bimbi cantando
con la gracile voce
il canto alto delle campane:
ed io sosto
pensandomi ferma stasera
in riva alla vita
come un cespo di giunchi
che tremi
presso un'acqua in cammino


Milano, 12 febbraio 1931

La giovane poetessa mi è tornata in mente evocata proprio ieri da Cobrizoperla.

C'è un bel sito a lei dedicato in cui la si può incontrare, nelle poesie, nelle note biografiche struggenti, nelle immagini, nei suoi sorrisi spalancati e negli sguardi tristi dell'apprensione dolorosa, nelle sue gambe nude sulle rocce.

Oggi ad accompagnare le immagini vibranti d'una finestra più sacra che mai in un temenos sconsacrato scelgo le sue parole che più appropriate non ne ho:

"...
l'ombra sobbalza
striata da un tremulo volo
..."


"...
ed io sosto
pensandomi ferma stasera
in riva alla vita
come un cespo di giunchi
che tremi
presso un'acqua in cammino."




10 commenti:

cobrizoperla ha detto...

mi fa piacere che abbia scatenato la curiosità per leggerne ancora!
povera antonia, pensa che il padre ha perfino rimaneggiato i diari...
un abbraccio, pap ;-)

papavero di campo ha detto...

padri intrusivi padri castranti, su tutti quello di kafka,
e le madri dov'erano? ammutolite e depresse e assenti..le anime più delicate e più esigenti non ce la fanno e scelgono d'andar via,
sì le note di biografia della Pozzi fanno male al cuore..
ho ripensato anche a Carlo Michelstaedter anche lui assetato d'assoluto morto suicida ancor più giovane, anche a lui la famiglia vieta e impedisce un amore

roberta, un piacere la tua visita!

cocozza ha detto...

Oqni scorcio nei tuoi occhi, ogni portone ogni finestra ombra e luce è pieno di poesia!
un abbraccio
cocozza

papavero di campo ha detto...

cocozzina che cara sei!
quando passi mi fai contenta!

marina ha detto...

Povera Antonia, sì. E chissà quante antonie ci sono ancora tenute prigioniere in vite che non sono le loro
marina

papavero di campo ha detto...

lasciamo parlare lei:

"
...
Radici
profonde nel grembo di un monte
a Primavera votate
si celano. "

nina ha detto...

rileggendo, grazie a cobrizo, proprio questa è stata una di quelle che mi hanno colpito straziato e agitato mano a disegnare..
baci cara.
nina

papavero di campo ha detto...

è toccante, così come questa, francesca nina :

Radici

Gronda di neve disciolta
la casa. Trasale
l’anima al tonfo delle gocce fitte.

Così sfacendosi
dolorano le cose.

Ma lontano,
oltre i veli del sole e gli insicuri riflessi,
oltre il trascolorare delle ore,
vive un esiguo mondo
d’erba e di terra.

Radici
profonde nel grembo di un monte
a Primavera votate
si celano.

E conosco
io sola
il nome d’ogni fiore
che fiorirà,
la luce ed il pezzo di zolla
in cui prima riappaia la tenera
esistenza delle foglie.

Radici
profonde nel grembo di un monte
conservano un sepolto segreto
di origini -
e quello per cui mi riapro
stelo
di pallide certezze.

15 febbraio 1935

Grazia ha detto...

non conoscevo antonia pozzi. ma la sento amica, ad ora nel contemporaneo.
Grazie
grazia.

papavero di campo ha detto...

grazia benapprodata!
le parole della poesia sono per qui e ora, amiche ed alleate adesso come giustamente dici tu ,
ciao a risentirci!

 
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