giovedì 19 novembre 2009

Felinamente in Arte. Cuori romantici. Regine, Nobilgatte, Signore e Signorine. Tre poesie al "cuoregatto"




























"I gatti lo sapranno"

di Cesare Pavese

Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
si saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.

Farai gesti anche tu.
Risponderai parole
viso di primavera,
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.

Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffieremo nell'alba,
viso di primavera.




"Il gatto"

di Charles Baudelaire

Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.

Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano
s'inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.

Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un'aria sottile, un temibile profumo
ondeggiano intorno al suo corpo bruno.




"Nome dei gatti"

di Thomas S. Eliot

E' una faccenda difficile mettere il nome ai gatti
(...) Potete anche pensare, a prima vista,
che io sia matto come un capellaio,
eppure, a conti fatti, vi assicuro che un gatto deve avere in lista
TRE NOMI DIFFERENTI.
Prima di tutto quello che in famiglia potrà essere usato quotidianamente,
un nome come Pietro o come Augusto, o come Alonzo, Clemente (...)
Ma io vi dico che un gatto ha bisogno di un nome
che sia particolare e peculiare, più dignitoso;
come potrebbe, altrimenti, mantenere la coda perpendicolare,
mettere in mostra i baffi e sentirsi orgoglioso?
Nomi di questo genere posso fornirvene un quorum,
nomi come Mastràppola, Tisquàss o Ciprincolta,
come Bombalurina o Mostrardorum,
nomi che vanno bene soltanto a un gatto per volta.
Comunque gira e rigira manca ancora un nome:
quello che non potete nemmeno indovinare,
nè la ricerca umana è in grado di scovare;
ma il GATTO LO CONOSCE, anche se mai lo confessa.
Quando vedete un gatto in profonda meditazione
la ragione, credetemi, è sempre la stessa:
ha la mente perduta in rapimento e contemplazione
del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
del suo ineffabile effabile
effineffabile
profondo inscrutabile ed unico NOME

(da Thomas Sterns Eliot, il Libro dei Gatti Tuttofare, Tascabili bompiani 1990, traduzione di Roberto Senesi)


L’artefice di cotanta beltà e maestria gattesca è Susan Herbert, geniale illustratrice dell’anima felina divenuta celebre nel 1990 con i suoi irresistibili gatti antropomorfi immortalati nell’Arte, nel Teatro, nell’Opera e nel Cinema. Grazie di cuore Susan!

4 commenti:

nina ha detto...

la poesia di Pavese, lo sai cosa fa sì? meraviglia e dilania, color alba e color tramonto, forse del glicine forse della camelia.

papavero di campo ha detto...

sorriderai da sola
i gatti lo sapranno

oppure

piangerai da sola
i gatti lo sapranno

o ancora

sognerai papaveri
i gatti lo sapranno

!

marguerited ha detto...

semplicemente irresistibili
un caro saluto
marg
ps i gatti lo sanno sempre.......ti capiscono senza parole, intuiscono percepiscono partecipano

papavero di campo ha detto...

anche tu marguerite! chi resiste alla malia dei gatti?

 
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