domenica 8 novembre 2009

Kukai - Io sono il maestro delle stelle



Tu mi chiedi: "Maestro, perché vai nel profondo freddo di quella montagna,
irta di rocce e spaventosi strapiombi,
dove salire è penoso e discendere è pericoloso?
Su quella montagna dove risiedono le divinità dei torrenti e gli spiriti degli alberi?".

Ma tu non hai visto, oh, non hai visto
i fiori di pesco sbocciare nel giardino imperiale?
Ora saranno in piena fioritura, la loro fragranza nell'aria della sera.
Si apriranno con le piogge di aprile, cadranno con il vento della primavera,
volando qui e là i petali si disperderanno nell'incanto del giardino,
e nessuno sa dove andranno a fermarsi.

Non hai visto, oh, non hai visto
l'acqua che sgorga chiara dalla fonte sacra del giardino imperiale?
Sprizza fresca dalla roccia e subito fluisce via per sempre.
Mille linee di acqua che brillano scorrendo,
e scorrendo si perdono nel buio della terra,
e nessuno sa dove andranno a fermarsi.

Non hai visto, oh, non hai visto
l'infinito numero di uomini che sono vissuti e non volevano morire:
antichi re saggi e tiranni crudeli, uomini buoni e uomini malvagi, tutti sono passati via.
Dame incantevoli che hanno sognato l'eterna giovinezza,
anche loro sono passate,
e le luminose sale delle danze e delle musiche sono silenziosi resti in rovina,
diventati rifugio delle volpi.
Come sogni sono apparsi e poi svaniti
e nessuno sa dove andranno a fermarsi.

Devo andare, devo andare via.
Non cercare di trattenermi.
Fra le montagne sono il maestro del grande vuoto
sono il maestro delle stelle della Via Lattea.
Ascolto la voce del Buddha nel vento fra le rocce e i pini.
Un sorso di acqua fresca di torrente al mattino sostiene la mia vita.
La nebbia della sera nutre il mio cuore.
La luna all'alba spazza via tutte le impurità della mia mente.
E quando, in meditazione, la mia mente si aprirà al mondo luminoso della realtà
non ne sarò fiero, né ingannato.
Via, via, anche da ogni forma della mente, da ogni ultima visione ancora illusoria.
L'illuminazione del vuoto diventerà compagna della mia vita.

Kukai

(immagine e testo presi da

ho sempre modo di riconfermare la mia gratitudine a radiotre, al cui ascolto sono stata iniziata da mio padre fin da piccola, ci sono sempre programmi di grande bellezza e interesse, oggi ad esempio uno splendido palinsesto tutto il giorno! a partire da stamattina l'incontro con lo studioso Massimo Raveri professore di Storia delle Religioni dell'Università Ca' Foscari di Venezia, ospite della bellissima trasmissione Uomini e profeti che introduceva i "Quattro volti del Giappone antico" la cui prima puntata riguardava Kukai una delle figure classiche fondamentali del buddismo esoterico tantrico in Giappone).

M'avvince l'ascolto di questo testo, che come una tesserina di mosaico inaspettata va ad incastrarsi nel suo proprio spazio pronto e predisposto già dal filo dei pensieri che da stamani al risveglio ho avuto sul testo di Sigmund Freud "Caducità" e sull'intento di postarlo.



2 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

davvero, cara papavera
Radio 3 vale da sola tutto il canone rai.
nelle settimane precedenti ho sacricato Le sorelle materassi letto da Paolo Poli.
Un capolavoro di testo e di lettura espressiva

papavero di campo ha detto...

sì paolo musica e cultura affrontate ad un alto livello a radio 3 e una proficua - oltre che piacevolissima ed avvincente compagnia quando riceviamo stimoli e spinte a non finire sulla strada della pensabilità!
un saluto carissimo a te e luciana!

 
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