domenica 21 marzo 2010

Ventuno di marzo, nel primo giorno di primavera si celebra la giornata mondiale della poesia. Christine Lavant, la tentazione delle stelle









Provvedi o Padre al pane quotidiano

anche per la follia del mio cuore,

dagliene quanto ne basta ad un passero,

e spegni alla fine, la sera, di nuovo

le lampade dei miei occhi.

Non nutrire nulla con il pane dell’abitudine,

s’indurisce sulle lingue diventate amare

e non si lascia inghiottire.

Il mio passero è di lingua biforcuta e due volte amaro.

Ma nel sonno, nel sonno santo , O Signore,

abbandona questa sua doppiezza

e si impadronisce - con mille lingue-

delle tue forze divine.

......
......
......

(Christine Lavant, Poesie scelte)



Dovrai tenermi
Nella rete della tua volontà.
Non voglio più uscire nel mondo
Dove il sole sorge e cala senza senso
e febbrilmente la luna si riduce in quarti.
Qui dentro non c'è né notte né giorno,
qui manca la tentazione delle stelle
di risollevarsi da un dolore antico
per dover precipitare in quello nuovo.
Nella tua rete la debolezza è buona.
Come una farfalla redenta dalla luce
il cuore angosciato si addormenta.
Dovrai tenermi
Con tutto ciò che ho perduto
e che mi rende pesante,
così pesante come una pietra
da far vibrare spesso la rete della tua volontà.

Christine Lavant da la ciotola vuota del mendicante 1956)



Hai incrociato i miei semplici sentieri
e all'incrocio mi hai lasciato sola
in un paesaggio inumano.
Rabbrividendo la mia ombra cerca di convincermi
della forza del tuo santissimo nome,
che conduce alla meta ogni via,
e del fedele cammino delle stelle.
ma tu consumerai la mia ombra,
spegnerai le stelle e il tuo nome
estirperai dal mio sangue e dalla mia memoria,
per confondermi tutta.
A chi hai donato il mio angelo,
il rifugio del mio cuore indignato
e la consolazione dei miei occhi?
Hai incrociato i miei semplici sentieri,
mai piu` mi farò il segno della croce,
così amaro questo segno mi addolora.


Christine Lavant

(traduzione di Luigi Reitani)



"L'ambiente contadino e i suoi modelli di comportamento, un rapporto magico-visionario con la natura ed un sentimento religioso sofferto, ma mai consolatorio, sono le esperienze determinanti dell'itinerario lirico di Christine Lavant, che pur riconducibile alla grande tradizione della poesia della natura e della poesia mistica insieme, non si presta tuttavia ad una precisa collocazione entro categorie critico-letterarie definite per originalità delle sue immagini e del suo linguaggio spesso oscuro, ma sempre capace di trasmettere emozioni fortissime e di trasfigurare gli angusti e severi limiti del suo mondo per assumere valenze di espressione di autentica umanità."

(dalla quarta di copertina di Poesie scelte, Braitan)


Autore: Christine Lavant

Titolo: Poesie scelte

Originale: poesie tratte dalle raccolte: Die Bettlerschale 1956 (la ciotola del mendicante), Der Pfauenschrei 1962 (Urlo di pavone), Kunst wie meine ist nur Verstümmeltes Leben 1978 (l'arte come la mia è soltanto vita mutilata)

Traduzione: a cura di Hans Kitzmuller

Edizione: Braitan, 1993


Christine Lavant (1915 Grobedling -1973 Wolfsberg) è una delle figure più affascinanti del secondo Novecento austriaco per la singolare discrepanza tra la sua biografia segnata dalla malattia, dalla povertà e dalla vita in provincia, e una formazione letteraria da autodidatta che sfocerà in ben tre raccolte di poesie (edite tra il 1956 e il 1962), caratterizzate da una grande raffinatezza linguistica e tematica e dal fatto peculiare che lei ha con Dio un dialogo solitario, differentemente da chi si fa portavoce di un'esigenza e di un disagio collettivo.


(da http://www.radio.rai.it/radio3/uomini_profeti/view.cfm?Q_EV_ID=120987 )



10 commenti:

Francesca ha detto...

grazie.

papavero di campo ha detto...

scoperta l'altro giorno dall'ascolto di uomini e profeti la splendida trasmissione di radio tre,
molto toccante e vera e assoluta, nelel poesie e moltissimo nei racconti di cui sono stati letti alcuni stralci, peccato che non se ne trovi niente in libreria cmq sapere che esiste è una preziosa traccia da seguire

marina ha detto...

ti sono veramente grata, perché non sapevo nulla di lei! È una scoperta, io ascolto spesso Uomini e profeti, una trasmissione affascinante ma sabato l'ho persa
grazie di questo regalo
marina

papavero di campo ha detto...

sapevo che ti sarebbe piaciuta,
sono stati letti poesie e brani di una tale lucidità e durezza che però hanno prodotto un senso di toccante commozione, ha un pensiero e un'emotività di strabiliata/strabiliante ruvidezza, il suo tu per tu con dio non ha nessuna smanceria e nemmeno irriverenza solo una precisa interrogazione sul senso del dolore e della vita sofferente, domande immani da un cuore smarrito e senziente, che più che accusare chiede

Francesca ha detto...

ti ho condiviso.
Le violette raccolte per la primavera e che non fecero in tempo a farsi donare a chi volevo, deluse, chiamavano poesia, e tu me l'hai donata.

papavero di campo ha detto...

violette vibrano a poesia lo so come i papaveri al vento

Anonimo ha detto...

che immenso dono e' la poesia capace di darti l'abbraccio di qualcuno che ha provato la tua stessa gioia o il tuo stesso dolore facendoti sentire amata in qualunque tempo, in qualunque luogo. Carmen

Emilia ha detto...

Bellissime... Grazie

palmy ha detto...

Se non ti dispiace ti ho linkata sul mio blog: http://la proffa.blogspot.com

papavero di campo ha detto...

carmen la tentazione delle stelle e della poesia pare tutt'uno,

giulia grazie!

palmy proffa:-)) evviva le proffe palmy

 
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