lunedì 26 aprile 2010

Cronaca di "candele extra" cioè zitoni "Cocco" coniugate con passata di pomodoro al trito di erbe aromatiche. Ovvero un sugo rossopapavero!




la pasta del cav. Giuseppe Cocco è risaputo che sia una pregiata pasta artigianale abruzzeze, di Fara San Martino, uno storico luogo deputato all'ottima realizzazione della pasta, per via dell'acqua buona di montagna e per la tradizione vetusta d'adoperare la migliore farina di grano duro,

questo formato speciale, che mi sono procurata nel mio ultimo viaggio in terra d'Abruzzo, recita sulla confezione "candele extra" , difatti sembrano candele, stortarelle che siano ma anche la particolarità imperfetta d'una forma dice dell'artigianalità e quindi è pregio come l'abrash in un tappeto,

spezzare queste candele non è stato facile, durissime "assaettate" per dirla alla toscana, è stato giocoforza non spezzarle in più punti e i segmenti in fine erano parecchio più lunghi del normale zito spezzato corto secondo il codice di memoria (corto perché in cottura ricresce) ma qui siamo in presenza di zitone tosto, di zitone renitente e riottoso fino all'ultimo a qualsivoglia matrimonio,

il connubio però s'aveva da fare e con gran soddisfazione avvenne,

tant'è che questa bellapasta cotta al punto giusto, elastica e soda sotto al dente, finisce annegata in uno stagno di pomodoro, più liquido che denso,

rustica è la passata e rustica l'insaporitura,

eccole le erbe aromatiche fresche da triturare finemente:

salvia,
rosmarino,
maggiorana,
origano,
timo citrino

non poteva mancare l'aglio, un solo spicchio ma cicciottello e redditizio e non poteva mancare un rosso peperoncino fresco ( surgelato d'accordo ma è come fresco!),

sale il giusto ed olio buonissimo,

un sugo tutto vegetale che viene fuori da sballo, che regge il pari a condimenti più d'impegno, e che con fierezza sfida il ragù di carne, come a dire carne-fatti-da-parte-ci-sono-io-vero-scrigno-di-sapori!

Notarelle:

1)breve brevissima rosolatura del trito aromatico e l'aglio non deve nemmeno imbiondire che se no sa troppo di carrettiera,

2)anche il sugo non farlo cuocere troppo, che non diventi denso ma resti liquido scivoloso,

3)il parmigiano non dimenticarlo, assolutamente no!










4 commenti:

Francesca ha detto...

quando c'è io ci gratto formaggio di fossa! timo pomodorini e fossa è un signor semplice sugo :) rossopapavero, obviously.
baci buona settimana amica

la belle auberge ha detto...

Questo piatto è una vera poesia.
Già stampata la ricetta ;)))

abbraccio
eu

papavero di campo ha detto...

ninetta la tua definizione è così degna che va nel titolo!

eugenia io e te sempre d'accordo sulla semplicità!

dede leoncedis ha detto...

glomp

 
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