mercoledì 22 settembre 2010

"Papposileno" ristorante/enoteca in Cavriglia (Ar) ovvero la passione applicata in cucina ti fa pappare buono!












































































sotto le mura di un monastero il Papposileno è

"un luogo dove gastronomia, cultura, storia e tradizioni si fondono in una proposta semplice ed originale.
Cibo e vino di qualità. Formaggi a latte crudo, salumi di antica memoria,
freschezza e stagionalità dei prodotti che provengono dagli orti contadini e dai produttori in loco,
ricette della tradizione toscana,
vini del territorio.
L’enoteca vanta una selezione di vini con oltre 400 produttori italiani e toscani con moltissimi vini al bicchiere,
la birroteca ha una vasta carta di birre artigianali italiane ed internazionali.

anche sala tè con più di 20 tipologie tra tè e tisane,
caffetteria con oltre 30 selezioni di caffè da tutto il mondo,
sorbetteria.
in vendita oggetti e strumenti per il vino e la cucina, prodotti gastronomici di altà qualità, libri e riviste specializzate.

Lo spazio multifunzionale è l’ideale per presentazioni corsi, seminari, mostre, colazioni e pranzi di lavoro.
Organizzazione di eventi, manifestazioni, catering, feste e riunioni private,
corsi di cucina per stranieri.
Degustazioni guidate sul vino, birra, olio, formaggio, cioccolato e prodotti tipici. Menù per celiaci, vegetariani e bambini.
Tours enogastronomici in Valdarno e Toscana"

tanto vale prendere di sana pianta questa bella descrizione dal sito web del locale giacché il tutto risulta corrispondere al vero e non c'è necessità di parafrasare,

l'abbiamo verificato di persona in una ricordevole serata di un venerdì settembrino,

sono stati i nostri amici Pa&Ma a condurci all'iniziazione papposilena, in un luogo invero da loro già conosciuto frequentato apprezzato,

il patron, originario di Calabria, trapiantato in Toscana da vecchia data, Francesco Tarsia, promotore, cuore pensante, artefice de facto di tutto quanto -imperatore e papa assieme, mi vien da pensare, in quanto sta coniugando i due ruoli o meglio i due ambiti di destinazione, spirito e corpo- m'appare nel suo look nerogrembiule di stile Yamamoto nell'aura ieratica da gransacerdote -non per niente siamo dentro le mura di un monastero- con il sorriso di chi la sa lunga in un'accezione tra il saggio sicuro e sornione, è lui il patron, primo imprescindibile ministro del culto papposileno,

non c'è stato nemmeno bisogno che venisse sfoderato il rimando alla missione e alle filosofie qui applicate, s'è dato per scontato che tutte le premesse doverose esplicative fossero acquisite e condivise, con quella divertita nonchalance d'una proiezione reciproca dell'io so che tu sai,

primo comandamento: il cibo è lasciato alla sapienza della sua propria integralità e alla semplicità d'elaborazione -difatti abbiamo verificato che davvero i cibi sono sottratti alla manipolazione forsennata,

perciò è stata zuppetta piccante di pomodoro biologico crudo insaporito di peperoncino e annaffiato d'uno splendido fragrante olio di un'azienda lì in loco, il cui nome m'è stato detto ma che non ricordo, d'accompagno a un raveggiolo tenerello d'un sapore delicato fin troppo,

un riso nero Venere alla crema di zucchine e formaggi d'alpeggio,

degli spaghetti alla chitarra al pesto aromatico,

un peposo della casa che sta a significare che è molto più delicato dell'appestato peposo dell'Impruneta,

un carpaccio di carni dell'Ascione, d'una qualità eccellente, l'Ascione è un podere dove sta un'azienda agricola ( che si occupa di allevamento di ovini, di produzione del latte, di un caseificio e di allevamento di bovini da carne, situata nelle campagne del Valdarno Superiore nel comune di Terranuova Bracciolini, a metà strada tra Firenze e Arezzo, in una zona ricca di acque e di boschi, parzialmente inserita nella riserva naturale di Bandella).

una selezione di formaggi blu ed erborinati

(il tavolo dei formaggi è uno spazio prezioso, tra tutti, una forma troneggia, una sagoma arcaica, una forma cavernosa di castelmagno di malga, la cui visione ha procurato vibrazioni a reaper appassionato proprio di esso)

un tortino di cioccolato fondente e nocciole di Giffoni (nocciole di provenienza dop d'area salernitana)

una mousse di ricotta con arancia candita e granelle di cioccolato fondente,

un paio di sorbetti, uno per me d'obbligo al pistacchio di bronte, l'altro alla malvasia e all'uva passa,

tra l'altro è un piacere scorrere la selezione dei sorbetti di loro produzione:

Cioccolato 100% fondente del Trinci - Fragola bio del Pratomagno il pino - Pistacchio di Bronte - Mandorla di Noto - Arancia nera dell'Etna - Liquirizia di Calabria - Pera della Valdichiana e Vaniglia di Mananara del Madagascar - Mela Fuji della Valdichiana - Limone d'Aspromonte

il vino è stato, a me la scelta, a mio gusto e intuizione, un Merlot in purezza 2006 da Castagneto Carducci "Tenuta Campo al Signore", mi piace molto il merlot in purezza verso il quale ho una particolare predilezione, per la sua vinosità, per i sentori erbacei, perché è mediamente tannico, per una sua asciutezza armonica, questo Merlot toscano ci è molto garbato, è stato perfetto coi cibi della nostra scelta,

lo spumante: un brut metodo classico D'Araprì niente di meno che dalle Puglie,

la carta dei caffè che gran bella risorsa! ne convengo pur non appartenendo alla nutrita schiera dei patiti caffeinomani, non ho cuore di scegliere l'eccellenza, il Kopi Luvak il più caro del mondo (€. 15) ma raccolgo la suggestione del Nepal Mounth Everest Supreme, per €. 3,5 mi viene servito un'arabica molto pregiata, tra le migliori del mondo, mentre mi vengono promesse effluvi di cacao e note di zenzero, la mia attenzione s'è fermata piuttosto sul racconto della piccola piantagione ai piedi della maestosa catena montuosa, al riparo delle gelate e fertilizzato con concime di sterco del selvatico yak,

infine un sorso di Demerara rum, in accoglienza ad una mia curiosità sollevata.

Un luogo, dunque, corre obbligo di sintesi, con caratteristiche molto accattivanti:

per la location, il look da officina laboratorio ospitato nell'ex monastero, il look cavolo se vuole la sua parte!,

per un'atmosfera di piacevolissima accoglienza, per nulla burocratica e per nulla ruffiana,

per la buona mistura di naturalezza e intelligenza e di cortesia giocata in agio,

una prontezza rispettosa, una vigile attenzione, una cura gestita col sorriso,

i cibi, s'è già detto, di ricercata accurata qualità organolettica, di provenienza sicura in loco oppure in area di produzione doc,

una manipolazione al minimo, quindi la difficile impegnativa Semplicità Perseguita e resa fondante di tutto il castello di proposte,

poi i vini, prelevati dalle aziende italiane, 400 etichette di vini toscani e italiani,

le birre artigianali che a sommo studio imperversano tanto di questi tempi,

i formaggi d'alpeggio e di produzione vagliata e sicura,

le sfizioserie in veste di sorbetto fatto in casa con poetica sperimentazione,

i caffè da tutto il mondo per una tazzina davvero speciale davanti al commensale,

insomma una segnalazione di un luogo di ristorazione di gran valore che posso fare a cuor sincero a voi tutti approdati in my field!

il conto fa bene al cuore, € 35 a persona, per un appagamento di alto tenore sono spesi benissimo!

PAPPOSILENO enoteca // ristorante
piazza A.Frank, 2 - Cavriglia


Aperti solo la sera ore 20,00 - 24,00
Chiuso la Domenica

email : info@papposileno.com
Telefono Ristorante Francesco 3474758003


breve notarella di cultura mitologica - da qui ripresa:

"il papposileno è un satiro un essere semi ferino, un sileno più anziano, infatti a lui fu affidato il piccolo Dioniso"

nella sede del Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps a Roma sono esposti al pubblico per la prima volta dopo il recupero dal fondo del mare, la statua di Dioniso dal malinconico sorriso e la maschera di età ellenistica del Papposileno dal ghigno beffardo, proprio questa qua:




Papposileno vive nei boschi, detesta la società civilizzata e partecipa a cortei e a banchetti, cantando con voce melodiosa.




10 commenti:

Francesca ha detto...

vorrei pappasilenarmi ora, qui!
e la lista di sorbetti rinfresca animo e fantasia!
te la godi papaverina eh? :D
baci tanti!

papavero di campo ha detto...

me la godo in certe gradite soste ma ingrasso ecco l'odioso contrappasso,

il pappasileno hai visto che ghighetto un bricconcello very simpaticone magna beve gozzoviglia e canta con voce melodiosa della serie l'apparenza inganna!
un bacio di buona serata che scorre!

ps: i sorbetti uno sballo, di scuola siciliana, essenziali profumati goduriosi

Ana Miravalles ha detto...

tropoi buona tutta questa pappa!!!!!

papavero di campo ha detto...

ana,
assaggiare degustare apprezzare sembra un buon motto!

Alex ha detto...

a saperlo prima, mannaggia :-)

papavero di campo ha detto...

alex buono a sapersi :-)

simoff ha detto...

uno di quei posti che lascia il segno!!!!...fin qui è arrivata la voce melodiosa di papposileno!

papavero di campo ha detto...

ci farai una scappata? poi se ne riparla!

artemisia comina ha detto...

Certo che viene voglia.

artemisia comina ha detto...

Certo che viene voglia.

 
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