martedì 7 settembre 2010

Toscana. San Miniato -Pi- Ristorante " Il pepe nero"




















San Miniato in provincia di Pisa (al confine con quella di Firenze) è una terra preziosa, divenuta a ragione negli ultimi tempi un vero piccolo grande scrigno di sapori e di saperi sui sapori,

terra di tartufo bianco, primo fiore appuntato all'occhiello, e di tanto altro: vini di valore da una miriade di aziende sul territorio, e molti appassionati del proprio mestiere in campo enogastronomico,

a san Miniato c'è "la Bottega di Federigo" l'arsenale dolce di Paolo Gazzarrini,

c'è la Macelleria Falaschi con prodotti di macelleria e norcineria di una qualità altissima per approvvigionamento cura e convinta filosofia di attenzione alla naturalità dei prodotti, (vedi altra mia citazione),

ci sono alcuni ristoranti di livello, Il pepe nero, le Colombaie in località Catena nei pressi, Papaveri e papere (il prossimo da provare)

c'è la ricorrenza d'un compleanno e la scelta verte su "Il pepe nero" che i nostri amici And&Mi hanno già provato ed apprezzato sommamente in tempo di tartufo,

difatti si sta molto bene, nella stagione estiva è apparecchiato in veranda coperta con una strepitosa vista sulla valle di san Miniato della cui vista in tarda sera non possiamo però appagarci più di quanto meriti,

la filosofia è quella dell'attenzione ai prodotti di stagione, lo chef Gilberto Rossi (anche lui appartenente alla schiera degli chef emergenti di cui al trampolino di lancio nella notorietà data dalla Prova del cuoco) intende coniugare tradizione e moderne tecniche, banco di prova questo sbandierato ai quattro venti e davvero per ciascuno si tratta e si tratterà di mostrare nell'impronta soggettiva la propria nobilitate,

i piatti della nostra scelta sono stati...non li ricordo però qualche foto (mi capita sempre più spesso la voglia di degustare senza assillo di documentare) c'è e soprattutto la considerazione di fondo riguardante gusto e sapori è stata di buona v/s notevole soddisfazione,

notevole vino: Maurleo 2006, di sangiovese, malvasia nera e merlot, di Beconcini azienda samminiatese, (da una recensione su TigullioVino.it: "affinato per 8/12 mesi in barriques di 2-3 passaggi. Deriva dai nomi dei due figli di Pietro Beconcini, Maurizio e Leonardo, quest'ultimo l'attuale conduttore dell'azienda. E' un bel vino, ben equilibrato sia al naso che in bocca, con l'uso del legno quasi impercettibile, un finale di buona persistenza e soprattutto un rapporto qualità prezzo da applauso"),

c'è l'idea di tornare in tartuforum tempora sancta

3 commenti:

Caty ha detto...

papavero che si delizia a festeggiare e rifesteggiare , ( a proposito auguri a chi è festeggiato !)bellisima ,finalmente dimentica del suo documentare solo da un calice si lascia cullare

la belle auberge ha detto...

sempre preziosi i tuoi indirizzi (non avevo letto il post sulla macelleria Falaschi).Auguri a chi festeggiava la lieta ricorrenza! Mi fa piacere trovare la concordanza del desiderio di "degustare senza l'assillo del documentare"; personalmente comincio a trovarmi in imbarazzo a fotografare le portate che mi vengono servite.
Un abbraccio
eu
PS Ho notato che le sedie Panton sono onnipresenti nei ristoranti di un certo tono ;)

papavero di campo ha detto...

si gentili amiche comincio ad avvertire non tanto la fatica quanto il pleonastico della pulsione documentativa intanto non l'assecondo più di tanto omettendo anche varie cronache specie se non sono più che valide! liberarmene del tutto ci riuscirò? questione complessa giacché vi s'intrecciano altre pulsioncelle:-)))

al festeggiato reaper alias mio consorte riferirò gli auguri grazie!

 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.