sabato 29 ottobre 2011

28 ottobre 2011, concerto di Francesco de Gregori, al Viper Theatre, a Firenze

28 ottobre 2011 al viper theatre di firenze un grande francesco de gregori,

bella emozione e piccola grande felicità d'aver assaporato dal vivo la magnifica performance di musica e di suggestione di parola,

la vivida emozione che lascia il piacere intimo di esserci stata, di aver annusato e assaporato la gradevolezza alta del poeta e del musicista di razza,

un concerto vitalissimo e coinvolgente di due ore piene, quando l'emozione viene giocata nel vivo, le canzoni tutte con nuovi arrangiamenti, la band di giovani di grande affiatamento e prestazione, lui animale da palcoscenico, misurato e gentile, equilibrato e sciolto, con quella disinvoltura e nonchalance che corrisponde ad un'esperienza e a una passione d'una vita intera,

impressionante per me ricordare d'averlo visto 36 anni fa a roma -camicia bianca pelorosso hanno ammazzato pablo pablo è vivo)siamo cambiati siamo gli stessi ma il mutamento degli anni trascorsi non ha intaccato l'essenza -così mi pare- sua e mia e appare il mio un parlare vago, riguardo alle leggi del sogno e della poesia, e dello stare da una parte e mai da quell'altra, ma è di struttura, difatti, è di costituzione, di vocazione..

le canzoni storiche pur tanto diverse dagli originali -la qual cosa sempre perturba il conservatore- davvero creano una magia che ha del commovente - vedi delle teste e dei corpi, ammassati stretti, che pigliano irrefrenabili a dondolare, irresistibili al movimento che parebbe impacciato ed esitante ma che diviene, per certuni, un'espressione di cosciente naturalezza

e si sente palpabile il palpito dell'anima che si scrolla dalle apatie, si inzuppa di ricordo e del tempo diluito e concentrato e si risveglia, eccitata, la memoria d'affetti,

e non mi sento nient'affatto banale a rivelare che quando è il momento di quei brani - pietre miliari e puro concentrato di identità- alice, la donna cannone, non c'è niente da capire, rimmel (beh che dire? tutto rimmel è una voce interiore) la vibrazione corale, accumulata e d'improvviso sganciata dall'archiviazione affettiva della memoria, è qualcosa di fisico e di toccante..

molti dell'età nostra -più designati, più sensibilizzati e provati dal ricordo, ma molti moltissimi se non la maggioranza, sono giovani, ventenni e trentenni (anche da Paolo Conte, uguale, e la cosa quasi mi stupiva) giacché la musica di tal spessore e d'intima sapiente vis poetica, non ha età.. questo reca consolazione, prova e conferma che Anima che fa anima è un linguaggio eterno



la scaletta del concerto:

Generale / Caldo E Scuro /Vai In Africa Celestino /Niente Da Capire / Finestre Rotte / Gambadilegno A Parigi/ Agnello Di Dio/ Non Dirle Che Non E’ Così (If You See Her, Say Hello)cover del brano di bob dylan/ Il Panorama Di Betlemme/ Sempre e Per Sempre/ La Storia Siamo Noi/ Tempo Reale/ La Casa/ Titanic/ Alice/ Buonanotte Fiorellino/ La Donna Cannone/ Rimmel/ Bellamore/ Compagni Di Viaggio/ Battere E Levare/ Sotto Le Stelle Del Messico A Trapanar/ A Chi (di Fausto Leali)


scioltezza e misura e ancora entusiasmo, il tratto costitutivo dell'anima musicale, l'entusiasmo è la voglia di cantare e di suonare,
quando la musica diviene risorsa di vita,
quando la musica è ancora un'acqua amniotica



una bella intervista a de gregori per il corriere.it



Briciola sulla neve, lucciola nel bicchiere
Bellamore Bellamore fatti vedere
E vieniti a sedere, vieniti a riposare
Su questa poltroncina a forma di fiore
Questa notte che viene non darà dolore
Questa notte passerà senzarti del male
Questa notte passerà
O la faremo passare



FRANCESCO DE GREGORI-BELLAMORE




travolgente interpretazione, ieri sera di questa:

Francesco De Gregori, Panorama di Betlemme




FRANCESCO DE GREGORI - BATTERE E LEVARE (LIVE)




Lo vedi tu com'è... bisogna fare e disfare.
Continuamente e malamente e con amore, battere e levare.
Stasera guardo questa strada e non lo so dove mi tocca andare.
Lo vedi, siamo come cani. Senza collare.
Lo vedi tu com'è... è prendere e lasciare.
... Inutilmente e crudelmente e per amore, battere e levare.
Ma non lo vedi come passa il tempo?
Come ci fa cambiare? E noi che siamo come cani. Senza padroni.



2 commenti:

brina calda ha detto...

Grande, Papavero!
Bellissima recensione.

Ti stimo a priori ...

papavero di campo ha detto...

benapprodata caldabrina!
condividere poesia e canto è cosa che unisce! grazie

 
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