giovedì 26 aprile 2012

papaveri veri


























i papaveri veri!
la fonte d'ispirazione
muta consolazione
assidua fascinazione
a mitigare il mio dispiacere
a lenire lo sconforto nero d'essere ancora nelle peste per il tormento continuo recidivo della dermatite psoriasica a mani e piedi, che non dà requie e mi tiene in ostaggio

e reaper, quest'anno, si rende pusher di papaveri, mi porta dei mazzolini, colti sotto casa dall'argine del Mugnone, quello residuo per ora ché strategie inique hanno decretato invece la loro sparizione, e stamattina, l'incanto rosso dei papaveri di giornata, per me, col fine di fugare la tristezza, ad esortarmi a non ripiombare nel cupo malumore che sfocia in rigagnoli di lacrime




4 commenti:

Caty ha detto...

non pianger dolcemusa , o forse questo ci porta alle lacrime , così d'un tratto , lasciando che l'anima trasmigri in essa la tristezza da cancellare

papavero di campo ha detto...

Fare faccende
antidoto efficace
alla tristezza

haiku del 28 aprile 2012

Tra cenere e terra ha detto...

Be', io ti sto vicino. Non può essere un papavero a sostituire l'amore. Ma la tua vita può riservarti piacevoli sorprese... Hai tanto da dare...Ti abbraccio

papavero di campo ha detto...

grazie della vicinanza, pensiero gentile corrisponde a gentilezza d'animo, è così sono vicendevoli a generarsi, sei caro, e mi ricordi che non debbo focalizzare sul melanos ma percepire tutto il resto perché lo stupore è in agguato,
l'abbraccio, gradito e ricambiato

 
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