domenica 30 novembre 2008
Sulla Melanconia. Sulla Psicoanalisi
Georges La Tour, Maddalena allo specchio, 1638 circa, Washington, National Gallery
Georges la Tour, 1638 circa, Donna che si spulcia, Nancy, Musèe Lorrain
Georges La Tour, La Maddalena Penitente, 1642-1644, Paris, Musèe du Louvre
Georges la Tour, Maddalena allo specchio e due fiamme, 1639, New York, The metropolitan Museum
Questi dipinti sono evocativi della melanconia, degli stati d'animo da essa modellati.
C’è una sofferenza femminile di tipo melanconico, reperibile in tanti ambiti della vita delle donne, nell'estrinsecarsi del quotidiano così come nei flussi incanalati alla creatività dell’arte, della poesia della letteratura. Penso alla psicoanalisi, alla sua capacità di occuparsi della malinconia, con approcci variegati ed articolati che tanto vertono su questa croce e delizia della condizione melanconica, sui suoi mille rivoli che vanno e possono andare in direzione del mortifero ma pure del vitale.
Imprescindibile lo scritto di Freud, Lutto e Malinconia, 1915- bellissimo per quanto è illuminante e rivelatore. L’enigmaticità, la complessità e poliedricità della questione va oltre Freud e dopo di lui molti se ne sono occupati molto. Molte donne finalmente hanno recato il loro punto di vista e portato i loro passi verso la comprensione e la decifrazione di questa condizione impregnata d’angoscia prettamente umana, esistenziale ed esperienziale, per accostarla e giungere fino nelle fibre dell’ordito e della trama del suo tessuto.
Alcuni testi di letteratura psicoanalitica sono pietre miliari in questo percorso di conoscenza. Un modo, molto laico e illuminato per condividere i frutti di una ricerca e di un impegno talvolta lunghi quanto una vita. Considero sempre un dono quando da un libro ricevo tutti quegl’imput volti a stimolare il pensiero, indizi e suggerimenti, fiaccole e luce, filtri e chiavi. Ed ho sincera gratitudine verso queste persone sconosciute e non, che hanno lungimiranza e la generosità (non penso mai a loro ipotetiche turbe o presunti narcisismi o sottese manie!) di rendere partecipi noialtri lettori emeriti sconosciuti alla fruizione dei loro prodotti, davvero come un cibo per la pensabilità e per la vita psichica o come vitamine e ricostituenti per dinamizzare la nostra anima.
Imprescindibile lo scritto di Freud, Lutto e Malinconia, 1915- bellissimo per quanto è illuminante e rivelatore. L’enigmaticità, la complessità e poliedricità della questione va oltre Freud e dopo di lui molti se ne sono occupati molto. Molte donne finalmente hanno recato il loro punto di vista e portato i loro passi verso la comprensione e la decifrazione di questa condizione impregnata d’angoscia prettamente umana, esistenziale ed esperienziale, per accostarla e giungere fino nelle fibre dell’ordito e della trama del suo tessuto.
Alcuni testi di letteratura psicoanalitica sono pietre miliari in questo percorso di conoscenza. Un modo, molto laico e illuminato per condividere i frutti di una ricerca e di un impegno talvolta lunghi quanto una vita. Considero sempre un dono quando da un libro ricevo tutti quegl’imput volti a stimolare il pensiero, indizi e suggerimenti, fiaccole e luce, filtri e chiavi. Ed ho sincera gratitudine verso queste persone sconosciute e non, che hanno lungimiranza e la generosità (non penso mai a loro ipotetiche turbe o presunti narcisismi o sottese manie!) di rendere partecipi noialtri lettori emeriti sconosciuti alla fruizione dei loro prodotti, davvero come un cibo per la pensabilità e per la vita psichica o come vitamine e ricostituenti per dinamizzare la nostra anima.
Uno di questi è stato Aldo Carotenuto, munifico e fertile come una grande madre!
Un altro è Eugenio Borgna, che ho avuto il piacere di conoscere e con cui ho scambiato alcune parole che restano indelebili.
Un altro è Antonino Ferro, che ha occhi vispissimi e sguardi vivacissimi come la sua mente e m'è parso divertito quando gli ho detto che lo consideravo come il figlio adottivo di Bion.
Poi le tante donne, cui sono grata, le donne si sa, hanno una marcia in più, forse perché attrezzate dalla biologia stessa a carichi e sopportazioni di maggior portata, hanno cuore e testa, e maggiormente la duttilità, la capacità di modulare, di articolare, di accordare di acconsentire e di accogliere. Donne cui voglio bene come se le conoscessi, proprio con quel trasporto lì di natura familiare e intima.
Luciana Nissim Momigliano una protagonista fondante della psicoanalisi italiana, quale modello ed esempio di una psicoanalisi improntata a "L'ascolto rispettoso" ;
Tonia Cancrini e il suo indimenticabile intensissimo “Un tempo per il dolore”, cardine e via di Damasco per la mia consapevolezza ed educazione psicoanalitica se così si può dire;
Danielle Quinodoz e le sue “Le parole che toccano” che ho così profondamente amato e che come un viatico ho portato a lungo con me;
Patrizia Cupelloni con la sua toccante “La ferita dello sguardo”;
Pia De Silvestris, l'accuratezza e la sua generosa condivisione con “La difficile identità”;
Dina Vallino Macciò, come un quercia la grande esperienza sapiente e umile di “Raccontami una storia” e “Essere neonati”;
Sandra Filippini, custodita dentro di me con la sua lezione etica, mediante la memoria, nel presente riattualizzata, della sua voce onesta e attenta come ne “Le relazioni perverse. La violenza psicologica nella coppia”;
Maria Luisa Algini,l'attenzione la costanza e l'impegno, “Il viaggio” e “Paura del Futuro”;
Claudia Artoni Schlesinger, una fattiva esperienza e un grande insegnamento teorico e pratico, nello stile che a me piace della semplicità saggia e rispettosa con“Adozione e oltre”;
Carolina De Sena Gibertoni, non solo la parola anche il fare, “ Cibo per pensare”;
Lidia Tarantini, “E' come se” con questo bel modo di dire che da sempre avevo fatto mio, nozione-metafora che sta alla base della poesia come della psiconalisi;
Enza Pulino Fiderio, le virtù implicite, il rigore e la temperanza “Chi ci accompagna da soli?”;
Gabriella Ripa di Meana con il bellissimo e fonfamentale approccio al tema della mancanza delle “Figure della leggerezza ” e Modernità dell'inconscio.
Poi le francesi (o comunque le afferenti al panorama francese), che lasciano orme diverse, sono grandi non si discute, di grande intelletto ma con quella sorta di rigidità e di distacco di marca intellettuale, è un tipo di formazione, che sta sulle sue e teme forse la vulnerabilità, è un altro approccio, si impara da loro, fanno pensare, trasmettono, ma per quel che mi riguarda, talvolta non c’è vibrazione a livello emotivo:
Jacqueline Godfrind (belga) “Come la femminilità arriva alle donne”;
Julia Kristeva, “Le nuove malattie dell’anima”;
E poi la grande Francoise Dolto, spirito libero, originalità di pensiero e prassi, che ha dato tanto alla psicoanalisi e ai bambini;
E poi la grande Francoise Dolto, spirito libero, originalità di pensiero e prassi, che ha dato tanto alla psicoanalisi e ai bambini;
Marie Claude Lambotte autrice di un monumentale lavoro-summa sulla melanconia, “Il discorso melanconico", un testo piuttosto tosto! che se non si riesce a leggere integralmente è però essenziale alla consultazione. Un impegno immane che tiene pure conto di un’altra lezione monumentale sulla melanconia che è l’ormai introvabile testo -che fortunatamente posseggo in fotocopia- di Klibanski-Panofski-Saxl "Saturno e la melanconia";
Catherine Chabert, “Figure della depressione” e "Femminile melanconico”.
Haiku " la melanconia "
Albert Durer, Melancolia I, xilografia, 1514
La melanconia
come un'impronta un calco
timbro su cera.
(haiku del 27 marzo 2003)
scopri qui (il mistero del Sator)
Haiku " Sete di luce "
haiku "la silenziosa"
la silenziosa
pioggia brusio attutito
inventa suoni
silenziosa o sonora, due lati della percezione
(haiku del 10 novembre 2000)
haiku "lieve sonora"
lieve sonora
pioggia ronza allagata
musicalità
(haiku del 10 novembre 2000 per dire di oggi)
sabato 29 novembre 2008
Haiku " suono continuo "
di pioggia non smettere
culla il mio sonno
(haiku del 17 gennaio 2008)
I cavallini arcaici sono di Music
Ismaël Lô - Jammu Africa - Tajabone - Dabah - Khar -
Ismaël Lô: Jammu Africa
Ismael Lo - Tajabone
Ismaël Lo - Dabah
Ismael Lo - Khar
Ismael Lo comme les autres enfants d'Afrique nella voce spiegata ha una lama di disperazione e una rosa di dolcezza sentimentale,
sentire questa musica a volume alto (quando è possibile -e purtroppo quasi mai!) è un viaggio supersonico..è un risveglio sensoriale,
lui e altrettanto Baba Maal e Geoffrey Orema sono energetici, di un'energia di primordi ma senza primitivismi piuttosto un'essenzialità di sentimento e di forza... io così li vivo
Ismael Lo - Tajabone
Ismaël Lo - Dabah
Ismael Lo - Khar
Ismael Lo comme les autres enfants d'Afrique nella voce spiegata ha una lama di disperazione e una rosa di dolcezza sentimentale,
sentire questa musica a volume alto (quando è possibile -e purtroppo quasi mai!) è un viaggio supersonico..è un risveglio sensoriale,
lui e altrettanto Baba Maal e Geoffrey Orema sono energetici, di un'energia di primordi ma senza primitivismi piuttosto un'essenzialità di sentimento e di forza... io così li vivo
Conchigliette rigate di mais al broccolo romano e salsa di gorgonzola
il broccolo romano è quella varietà di cavolfiore a testa cimosa, conosciuto scientificamente come “broccolo romano o cavolo broccolo cimoso” (B. oleracea var. botrytis subv. cimosa), che si riconosce facilmente poiché presenta la testa (in dialetto detta anche “cima”) appuntita e di colore verdognolo; è fra i prodotti tipici della Tuscia, dal momento che appartiene al gruppo delle verdure orticole di uso più antico, insieme con le rape, i cavoli e le fave; infatti, secondo Plinio e altri autori, era già consumato e apprezzato al tempo degli antichi Romani.
Detto broccolo è stato lessato a parte in poca acqua salata e cotto al dente;
la salsa di gorgonzola è stata ottenuta sciogliendo, in una casseruola di rame, il formaggio gorgonzola in un po' di latte e allo scopo di addensarla, aggiungendovi una manciata di cous cous precotto ( quello che gli basta pochi minuti per essere pronto) unitamente a due cucchiai di semi di papavero;
in allegra composizione nel piatto assoggettare ad un filo di olio buono
Note:
questa pasta ha la nota caratteristica di essere glutine free, perciò di alta digeribilità;
a mio gusto è molto gradevole, c'è chi però ha avuto da ridire, definendola strana per via di un'antisocialità, peggio, tacciandola autistica, in quanto se ne sta per suo conto, elastica e refrattaria al condimento, del tutto indifferente alla salsa. Sì è un po' vero, d'altronde è di farina gialla e non ha la porosità ruvida che s'arruffiana con qualsiasi sugo..se ci mettiamo a estremizzare...
Plum cake al mango e al cardamomo
Ingredienti:
3 uova intere / 200 gr. di farina 00 / 150 gr. di zucchero / 100 gr. di burro / 1 mango a pezzetti / 6 capsule di cardamomo aperti per ricavarne i semini / 1 bustina di lievito / un pizzico di sale-
in forno a 180° per 50', raffreddare prima di sfornare-
3 uova intere / 200 gr. di farina 00 / 150 gr. di zucchero / 100 gr. di burro / 1 mango a pezzetti / 6 capsule di cardamomo aperti per ricavarne i semini / 1 bustina di lievito / un pizzico di sale-
in forno a 180° per 50', raffreddare prima di sfornare-
Note: il burro, nonostante già ridotto di 50 gr rispetto alla ricetta originaria è a mio gusto ancora troppo, lo ridurrò di 50 gr e aggiungerò 2 cucchiai d'olio, in quanto il suo sapore troppo accentuato disturba, al di là della sua "pesantezza" di grasso animale ( sono fautrice di un abbattimento del consumo di burro, considerato che il clima freddo qui non si sa neppure cosa sia!)
Le pettegole
Le pettegole hanno voluto i loro cinque (o quindici?) minuti di celebrità!
Assuncion e Conception non si staccano mai e non si stancano mai di ciacolare.
Un piccolo ansiogeno aneddoto che le riguarda: prima è arrivata Assuncion, prelevata da una bancarella-stand del Messico atterrato nel grande spazio della mostra dell'Artigianato (l'appuntamento fiorentino per tradizione di fine aprile e primo maggio), ma le due erano insieme! Appena in casa la bianca sagoma con la rosa nel pugno (!) è spaesata, si sente persa, silenziosa proietta una richiesta. Capiamo al volo e in men che non si dica ci precipitiamo alla mostra e con lo stesso biglietto d'ingresso di nuovo dentro e di corsa fino allo stand: Conception c'è! che bello può raggiungere l'amica!
E sono anni da allora che appaiate si raccontano novelle di centanni di solitudine e di acqua per il cioccolato.
Un piccolo ansiogeno aneddoto che le riguarda: prima è arrivata Assuncion, prelevata da una bancarella-stand del Messico atterrato nel grande spazio della mostra dell'Artigianato (l'appuntamento fiorentino per tradizione di fine aprile e primo maggio), ma le due erano insieme! Appena in casa la bianca sagoma con la rosa nel pugno (!) è spaesata, si sente persa, silenziosa proietta una richiesta. Capiamo al volo e in men che non si dica ci precipitiamo alla mostra e con lo stesso biglietto d'ingresso di nuovo dentro e di corsa fino allo stand: Conception c'è! che bello può raggiungere l'amica!
E sono anni da allora che appaiate si raccontano novelle di centanni di solitudine e di acqua per il cioccolato.
venerdì 28 novembre 2008
Ali Farka Toure / Ry Cooder - Talking Timbuktu
ALI FARKA TOURE/ RY COODER-Diaraby da Talking Timbuktu
amo talmente questo cd! è tra i miei preferiti in assoluto,
Ali farka Toure e Ry Cooder-due grandi separatamente, insieme hanno dato vita ad una session che riluce quanto un vero gioiello!
questa musica mi induce a credere nella vita, è un fluire senza pesi sulle spalle e nella testa, è gioiosa e leggera, suscita un sentimento universale ma senza misticismo, solo un naturale abbandono ad una trance fatta di suono di un ondeggiare dei fianchi e di una tranquillità meditativa nella mente..quando vorresti che non smettesse mai
amo talmente questo cd! è tra i miei preferiti in assoluto,
Ali farka Toure e Ry Cooder-due grandi separatamente, insieme hanno dato vita ad una session che riluce quanto un vero gioiello!
questa musica mi induce a credere nella vita, è un fluire senza pesi sulle spalle e nella testa, è gioiosa e leggera, suscita un sentimento universale ma senza misticismo, solo un naturale abbandono ad una trance fatta di suono di un ondeggiare dei fianchi e di una tranquillità meditativa nella mente..quando vorresti che non smettesse mai
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