mercoledì 12 novembre 2008

Dedicato a Giuni Russo. Mediterranea. Haiku "stille e scintille"



stille e scintille
il tuo esserci è per sempre
sei inno alla vita


- dedicato a Giuni Russo -

(haiku del 1 settembre 2005)



Mediterranea Giuni



questa canzone è un nutrimento, dei sensi e dello spirito

Mediterranea (giuni russo-maria antonietta sisini, 1984)

E l'alba mi sveglierà

Mediterranea e sola

Mentre mi pettino

Il primo sole è mio

E le lampare vanno a dormire

Il sole mi scalderà

Il pomeriggio al mare

Mediterranea passione

Mentre ti vengo a cercare

Coprimi stasera la rugiada

Mi fa tremare

Portami a ballare oppure altrove

Ma portami via da qui

Per le strade che sai

Verso la notte

Non mi abbandonare al mio silenzio

E portami via da qui

Per le strade che sai

E le lampare tornano al mare

Buongiorno come stai

Vieni la spiaggia è vuota

Aspetteremo qua

Il tramontar del sole

Mediterranea passione

E il mormorio della gente

Coprimi stasera la rugiada

Mi fa tremare

Portami a ballare oppure altrove

Ma portami via da qui

Per le strade che sai

Verso la notte

Non mi abbandonare al mio silenzio

E portami via da qui

Per le strade che sai


Mediterranea è Giuni Russo,

è radici, è appartenza, è memoria personale è memoria collettiva è il suo nascere in un 'isola è sentirsi isolana con quella tipicità del sentimento insulare di cui dice Sgalambro,

(ricorderei quanto dice Manlio Sgalambro sulla teoria della Sicilia:

“Là dove domina l’elemento insulare è impossibile salvarsi. Ogni isola attende impaziente di inabissarsi. Una teoria dell’isola è segnata da questa certezza. Un’isola può sempre sparire. Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull’instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave: vi incombe il naufragio. Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale. La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia. Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere: la storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia. La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie del nirvana.La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico.Solo nel momento felice dell’arte quest’isola è vera” )

è l'imprinting sensoriale di una fisicità accecante

è la felicita di vivere al sud

è la lampara (suo padre era pescatore)

è la spiaggia deserta

è il sole quando mi pettino

è la canzone che sua madre cantava

è la traccia di tutto ciò divenuta una trama

è l'aver scoperto che la vera strada è andar via dalla mente e lei quando cantava mediterranea immancabilmente alludeva, nel "portami via da qui" metteva la mano sulla tempia

-non si può ascoltare questa musica senza ritrovarsi a muovere le braccia e gli arti tutti e il corpo ormai preso dalla danza, in un moto incontenibile quando tutte le fibre contagiosamente si sono rese fibrillanti-


6 commenti:

la belle auberge ha detto...

che grande e sensibile artista Giuni Russo.

papavero di campo ha detto...

eugenia che piacere che anche tu la ammiri!
sì un'anima bella e ricolma di celebrazione alla vita, così tenendo a mente questo le si fa onore a ricordarla!
grazie del tuo passaggio che è sempre graditissimo!

Anonimo ha detto...

tutto ti prende e danzi...continui a danzare...
mi è piaciuto moltissimo questo tuo post, papavero di campo.
danzo ed onoro Giuni.
Grande Giuni.
aura

sono influenzata.
mi ci voleva questa musica.
ho anche sangue mediterraneo nelle vene oltre che nordico, nordico.

papavero di campo ha detto...

siamo influenzate! anch'io (per questo ho avuto tempo per postare finalmente una serie di omaggi a Giuni)

influenzate dal virus e da Giuni!

danzare scioglie!
tutti i legacci e i nodi
paralizzanti

stai bene!

Paolo Ferrario ha detto...

la mediterraneità è una variante del sentimento ispirato dalla geografia.
e qui c'è una celebrazione che ha un valore simbolico.
molto illuminanti anche i testi tuoi e di sgalambro che hai aggiunto
i quella martoriata isola abbiamo fatto il nostro viaggio di nozze nel 1985.
meno male che ci sono i poeti, i cantanti, i filosofi che la redimono

papavero di campo ha detto...

la sicilia, una medaglia, lo splendore e l'orrore,

una terra benedetta che ci ha accolto con amorevolezza e che ci ha fatto accadere cose straordinarie!

bello il viaggio di nozze lì! noi invece venezia e il lago di como! così va il mondo!

 
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