giovedì 8 luglio 2010

Ode al pesce azzurro. Squisitamente sgombro. Due sgombri sfilettati con farcia aromatica in forno






















occorrono:

due sgombri;

farcia aromatica composta da:

aglio fresco
basilico
salvia
rosmarino
maggiorana
timo
dragoncello
menta
scorza di limone (aerea sottile alla microplane)

aceto di riso (Kikkoman for sushi)
polvere di cumino
pangrattato,

esecuzione:
-sfilettare gli sgombri con un tagliente coltello all'uopo (ho usato quello di ceramica giapponese);

comporre la farcia unendo al pangrattato il trito di aglio ed erbe aromatiche, aggiungere il cumino, qualche cucchiaio (3 o 4 tutti) di aceto di riso;

in una teglia rettangolare con fondo di ceramica, versare i liquidi (olio, aceto di riso, uno o due cucchiaini di salsa di soia Kikkoman, un filo di vino bianco ed uno di Mirin (liquore giapponese di riso) amalgamare;

adagiare i filetti di sgombro e ricoprire con la farcia aromatica,

cuocere in forno ad alta temperatura, controllare che la superficie non annerisca caso mai coprendo, se occorre, con un foglio di carta d'alluminio,

a doratura croccante stop al forno,

porzionare,impiattare,

ho accompagnato con mature albicocche per via che la cessione d'acidulo fa l'effetto sorbetto che ripulisce gradevolmente palato e lingua nel mentre si consuma la pietanza.

Di grand'effetto, culinario ed estetico.

Vino Pinot grigio delle terre natìe.





6 commenti:

nina ha detto...

ciao pesciolini, vi divertirete con papavero! :))

papavero di campo ha detto...

ninina (ho inventato il diminutivo-vezzeggiativo di nina!!)
anche a cucinare mi diverto! e ad apparecchiare e a mangiare! insomma sono grave!

Mauri ha detto...

ottime!!buona idea segno..ciao papavero!!mi mancava il blog!!!

papavero di campo ha detto...

maurizia che piacere! ti ho fatto gli auguri per la prossima mostra ed anche qui : quanto sei brava!

auguri in haiku a te:

i vinarelli
un tocco di spirito
ebbra visione!

marina ha detto...

freschezza e sapore
sei un'artista della cucina
marina

papavero di campo ha detto...

marina grazie,
semplicità perseguo ma con tutti i crismi!
è che stare in cucina, quando c'è disposizione e intenzionalità, è una sorta di meditazione di quelle ordinarie che accadono e basta e non occorre aver seguito nessun corso tibetano!

 
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