domenica 12 dicembre 2010

Chardin Jean Baptiste Siméon ovvero "un pulviscolo di emozioni avvolge gli oggetti"











( da Google immagini)



"Gli oggetti si compenetrano tra di loro, non cessano mai di vivere, si espandono intorno a se stessi con gli sguardi e con le parole. E' stato Chardin il primo a intravederlo... è riuscito così a sorprendere tutta questa confluenza nel'atmosfera delle particelle più tenui, questo pulviscolo di emozioni che avvolge gli oggetti"
Paul Cezanne,

splendida definizione ha dato Cezanne, che s'è ispirato a Chardin,
Cezanne mi piace molto,

non mi è mai piaciuto invece Giorgio Morandi, rinnegando la tristezza che esala dai suoi oggetti che su di me agisce un effetto sempre tanto deprimente come un cappio di cupezza, anche Morandi s'è rifatto a Chardin e lo cita come suo ispiratore.

Un amico di Chardin, in vita, fu Denis Diderot che lo apprezzava e lo stimava dicendolo in tenere parole "Davanti a uno Chardin ci si ferma come d'istinto alla maniera del viaggiatore che stanco del suo andare si siede quasi senza accorgersene non appena trova un letto d'erba, silenzio, acqua, ombra, frescura"
Denis Diderot, 1767

"Chardin coglie la natura sul fatto, in un colore vero, un disegno esatto,la più spirituale imitazione della natura"
Abate Jean Bernard Le Blanc, 1753

"Chardin ha scritto nella sua logica di pittore e di poeta una storia completamente diversa, quella che si svolgeva sotto i suoi occhi e che rendeva gradevole la sua vita" (Anonimo, 1848)

ciò che segue sono appunti miei personali e note che ho appuntato traendole dai cartelloni della mostra a Ferrara "Chardin il pittore del silenzio"


Chardin non credeva d'essere un genio, non si sentiva un sommo ma persisteva accanito in uno studio ostinato della natura, semplificando, riducendo all'essenziale,
rigore, sobrietà, tenerezza, pudore ed emozione gli appartenevano,

reinventa audacemente il genere (quello che gli corrispondeva)raffigurando disadorni oggetti, assecondando la sua vocazione sperimentale che lo porta ad imprimere una nuova svolta, soluzioni tonali e luministiche che seducono e catturano l'emozione,

riflettiamo con Reaper che i colori degli sfondi agli oggetti delle nature morte, sono di una tristezza e malinconia, come uno sfondo del Tempo, sembra che sia stato il Tempo a dipingerli,

l'essenza della forma, il ruolo della luce,

"tanta forza in tanta semplicità" (Sterling)


su Chardin anche qui


4 commenti:

nina ha detto...

meraviglia ciò che riporti.
e quel bicchiere d'acqua, quel bicchiere d'acqua.

papavero di campo ha detto...

pulviscolo di emozioni avvolge il bicchiere e le uova e le fragole e la bolla di vetro e tutto chardin,
l'unicità del tocco è sempre lì il punto e quando quell'unicità ti seduce è fatta, sintonia fascinazione e tutto quanto, così chardin sì morandi no!

Anonimo ha detto...

grazie per le tue ricerche artistiche, che per me sono scoperte della prima volta
paolo

papavero di campo ha detto...

la scoperta e lo stupore sono grazia di dio, qualcosa ci trapassa da parte a parte e ci chiediamo ragione del turbamento

 
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