venerdì 21 gennaio 2011

papavero and fisarmonica




ho papaverizzato il disegno della fisarmonica di ROY LICHTENSTEIN
"Girl with accordion" [Ragazza con fisarmonica] 1961 (prelevato da qui)

papavero nel '98 tentò di imparare a suonare la fisarmonica e fece le cose in grande, acquistò una meravigliosa Scandalli fatta a mano a Castelfidardo uno dei due luoghi eletti d'italia mitici nella tradizione di questo magico strumento, la comprò usata certo ma di nuove fatte a mano già non ne costruivano più, e si rivolse ad un valente maestro, a Volpini Moreno un mezzo genio che da giovane era stato un virtuoso di quelli alla Gorni Kramer e che poi in età più matura si era dedicato al violino e aveva difatti fatto parte dell'Orchestra Regionale Toscana ORT,

le sue credenziali per essere presa quale allieva sono state, in una lunga appassionata telefonata, l'aver esibito un papà violinista e una fortissima cotta per questo strumento così fisico pesante e melodioso, l'entusiasmo fu contagioso perché il maestro Volpini fece un'eccezione, ché d'insegnare non ne aveva più gran voglia, ma fu incuriosito da questa donna già sui quaranta, dalla richiesta volitiva e allegra,

cominciarono le lezioni presso il celebre negozio di musica Ceccherini, un tempio qui a Firenze in B.go Albizi e si verificarono splendide session, divertenti allegre ma il maestro a volte s'incacchiava diventando tutto rosso e credevo gli pigliasse un coccolone, però poi rideva e mi faceva anche un po' il cascamorto lui che era già avanti con gli anni!

ho ricordi bellissimi e vitalistici di quegli incontri, ne racconto uno buffo, il proprietario del negozio intimava tutte le volte ad un suo sottoposto un uomo peruviano di portarmi la fisarmonica fino all'autobus che dovevo prendere e siccome questa cosa m'imbarazzava facendomi sentire in colpa in odor colonialista credevo di sdebitarmi offrendo al signore sherpa un panino dal mac donald anzi tutta la trousse compreso il gelato, la scena immancabilmente era questa, lui seduto al tavolino mentre io facevo la fila per prendergli il panino ma una volta, lui che presumibilmente se n'era meravigliato fin dall'inizio, mi spiazzò chiedendomi serissimo perchè facessi questo per lui, annichilii e non ci fu risposta giacché il buon Wittgenstein ce l'ha spiegato che ciò di cui non si può parlare lo si deve tacere, ma interruppi grazie al cielo quell'imbarazzante corvèe a me e a quel poveretto!

studiare la fisarmonica richiede tantissime ore ed io non ero così disciplinata e mettiamoci pure che con la mia mente negata -è un eufemismo, alla matematica non è che fossi così abile nel solfeggio, insomma persi l'ardore e tutto finì, mi restò appiccicato per un po' di tempo tu scendi dalle stelle, cielito lindo in si minore, l''ave maria di schubert e un bellissimo pezzettino di Chopin che la memoria ora non vuol restituirmi,

intanto continuavo a nutrirmi di Pauline Oliveros, un discorso alto per la fisarmonica, dell'entourage degli sperimentalisti americani degli anni '60, la sperimentatrice Pauline con il suo poderoso aspetto di orchessa buona, sprofondava sempre più nel deep listening, qualcosa molto particolare, la scissione del suono, il respiro del mondo,

nel '99 avevo preso contatti con Pauline Oliveros che faceva uno stage in Svizzera, un ristretto gruppo di donne si sarebbe ritrovato in una baita in uno sperduto paesino per un'immersion nel suono della fisarmonica ma anche in una sorta di autocoscienza, erano anni quelli in cui adoravo il sapore femminista e femminile e certo c'erano delle tensioni ideali e delle ricerche sul tema della consapevolezza distanti anni luce dal clima di degrado odierno, ricordo anche che Pauline era molto contenta che ci fosse un'italiana tra di loro, però alla fine ho dato buca, mi prese fifa o forse non mi sono sentita all'altezza, anche Reaper non mi aiutò affatto con la sua ostile dichiarata opposizione, ho sbagliato, un'occasione molto speciale mancata, certi treni non vanno persi e certi lanci afferrati al volo, mi resta un gran rimpianto, avrei portato la mia Scandalli e Pauline l'avrebbe forse suonata, che stupida sono stata!


Pauline Oliveros: Bye Bye Butterfly edit (1965 USA drone electronica sampling)





come sono belli anche i pezzi pop di una nostra memoria passata , che so? la cumparsita





o le speranze perdute





oppure quella struggente musica di fisarmonica che c'è nel ballo al tramonto nel film ineffabile di Franco Piavoli " voci nel tempo" che spezza il cuore di nostalgia, e che ho cercato senza trovarla,


oppure la solennità religiosa di Bach





o la stizza del volo del calabrone





invero il suono della fisarmonica tutto e sempre in ogni sua modalità è per me emozione e tuffo estatico, senza distinzioni di alto e basso ma con un devoto riconoscimento della sua magia musicale ogni volta che si diffonde nell'aria,

mi appassiona mi affascina mi prende mi emoziona


anche qui cenni della mia passione


8 commenti:

Effeti ha detto...

grande fascino ,è vero, ti prende, peccato sia così difficile trovarla in repertorio nei nostri teatri! Due estati fa mia nipote voleva insegnarmi il solfeggio, anche io non ero nè disciplinata nè abile...

roberta cobrizo ha detto...

che bello, laura... ma non è giusto rimproverarsi per certi treni non acciuffati. si è fatto ciò che si era in grado di fare in quel momento.
è un bellissimo ricordo!

papavero di campo ha detto...

fulvia grande appassionata della musica come sei e come sono l'amiamo anche senza solfeggio giusto?

roberta sei stata maieutica tu grazie! anche del consolarmi!

NinaNò ha detto...

...di fisarmoniche nuove fatte a mano ne fanno ancora,sai...come lo so? Il mio natio borgo selvaggio....Castelfidardo!
I tuoi post in qualche maniera riescono sempre a farmi ricordare i momenti belli che serbo nel cuore...mio nonno davanti alla finestra assolata che accordava le voci...i duetti improvvisati e mal riusciti di tre sorelle: un flauto traverso,un violino sempre scordato e una fisarmonica...
Merci beaucoup!

papavero di campo ha detto...

carissima adesso sei tu che sorprendi me!
la memoria è un filo che intreccia altri fili altre storie e c'è qualcosa di meraviglioso e di spirituale in questo che ci spiazza e ci stordisce,

"aria com'è dolce nell'aria scivolare via dalla vita mia"
è che sto sentendo proprio ora la diavolessa gianna che contagiosa urla la sua voglia di esserci e di scandagliarsi l'anima

ricordi preziosi tre sorelle il nonno gli strumenti musicali che vi hanno legato per sempre è come per me oggi che sono esatti due nni che papà se n'è andato pensare ai suoi violini a lui che smontava il ponticello e cambiava le corde e passava la pece greca sui fili dell'archetto e le sue mani il suo viso li ho qui dinnanzi a me
grazie a te catia di avermi raccontato qualcosa di te di così bello

simoff ha detto...

sarò blasfema ma amo di più la tua versione!!!

papavero di campo ha detto...

quel rosso è contagioso:-)
vitalistico simbolico ecco!!

Mauri ha detto...

bellissima idea!!!

 
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