come utilizzare una certa bella e buona quantità di palamita cotta al forno?
considerando che da fredda rilascia maggiormente una scia deliziosa di fragranza di aromi e sapori che quasi quasi a bella posta andrebbe l'arrosto di palamita fatto raffreddare parecchio oppure preparato il giorno prima e servito il giorno dopo,
penso allora alla scapece, quella alla vastese ad esempio di antichissima tradizione e di grande raffinatezza vuole anche lo zafferano, ma non ho feeling per la colorazione in giallo del mio pesce azzurro,
mi limito ad una mia edizione di scapece riveduta e corretta,
uso solo l'aceto e d'aceto quello giapponese di riso che da un certo tempo a questa parte m'ha del tutto conquistato,
allora preparo una marinata di olio extravergine d'oliva (di Bolgheri) alcune cucchiaiate di aceto di riso, due cucchiai di Mirin giapponese, rinforzo appena con un che di cumino in polvere, aggiungo uno scarso cucchiaino di salsa di soia Kikkoman -quella giapponese del sud, e un altro nonnulla di fior di finocchio (a richiamare assieme al cumino le stesse spezie usate in farcitura),
sfiletto a frammenti piccini la palamita arrosto e metto tutto ad imbibirsi del mio scapece,
è da urlo credete! da sboccato incontenuto urlo di tarzan!
ogni boccone di siffatta preparazione sprizza overdose di profumo e sapore,
sa di cacciagione ma è pesce!
sa di patè di fegato ma è pesce!
sa di arrosto ma è marinato!
prende tante di quelle sfumature goduriose al palato che se avessi un ristorante sarebbe in prima fila in prima battuta nel menù di pesce!
accompagno con una montagna di zucchini fritti, di fiori di zucca e infine di quel che resta della pastella (una pastella molto fluida fatta solo di semola rimacinata di acqua e sale e aromatizzata appena con un po'di polvere di zenzero) per caso, per un caso birichino una frittellina mi piglia la forma di paperella,
avete visto che figura ci fa nel piatto a decoro d'uccellino?
e così giocando e mangiando che si mettono su chili e poscia si covano lacrimucce di coccodrillo!