sabato 19 marzo 2011
Cronaca da Sant'Agata. L'allegra cena delle unità di cottura
è stato un piacere conoscere di fatto Nicola, nell'esercizio della sua funzione di chef, da tanti anni esercitata, con eccellenza e innovazioni, ed oggi dopo l'esperienza del ristorante, chef a domicilio e cultore di educazione alimentare,
lui arriva dal lontano nord con tutto l'armamentario del mestiere distribuito in borse e borsoni, da cui vengono fuori contenitori con cibi e le più svariate provviste ad hoc e batteria di pentole,
pentole? guai a chiamarle pentole! sono unità di cottura, fatte di materiali tecnologici, con coperchi speciali che hanno centraline di computer incorporate, imposti il tempo e loro dopo aver incorporato calore in pochi minuti ti danno il tutto cotto a puntino,
dunque cottura superdietetica, tipo vapore, senza alcuna materia grassa per tirare a cottura e soltanto in fundo, a cottura ultimata se tiva puoi irrorare a piacere con olio evo a crudo,
difatti mangiamo un riso splendido con le verdure che è veramente uno scrigno naturalissimo di sapori,
e filetti di orata al gusto mediterraneo coi pomodorini i capperi le olive di gaeta l'origano di puglia, e calamari nature,
una focaccia pugliese, con lievito madre,
una focaccia alla ligure, senza lievito, con ripieno di crescenza aromatizzata alla salvia e chicchi di sale grosso in superficie,
insalata, crudités, lampascioni sott'olio, pomodori secchi, olive
il menù dei dolci ne vede ben tre: una deliziosa torta alle carote e farina di mandorle, da accompagnare con crema a parte, una torta tenerina di cioccolato e la mitica torta Pistocchi che bisogna assaggiarla per sapere di che si tratta,
i vini, un Prosecco di Valdobbiadene Althea, un Fontanafredda Contessa rosa rosè alta Langa 2006, un Franciacorta biologico Barone Pizzini e udite udite una vera chicca, un vino vecchio speciale che attendeva in cantina un evento speciale o comunque una meritevole occasione conviviale che decidesse per l'apertura di un primitivo di manduria d'una vendemmia d'una speciale annata, il 1959, etichetta Solaria Ionica,
questo giulebbe nei suoi 52 anni di giacenza ha custodito tutte le sue mirabili caratteristiche e ci ha ingaggiato ad una corale degustazione sensoriale di chi sentiva questo e chi quest'altro, insomma un vero vino da meditazione ad amplificare di note di piacevolezza una dolce allegra serata che ci ha visto diverse ore a tavola a degustare a chiacchierare a ridere e nel mentre le nostre orecchie si dilettavano della fascinosa musica anni '50 di Henry Salvador, e di Madeleine Peyroux e dell'inimitabile Keith Jarrett del sublime concert di Koln
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
ma come siamo belli...
belli..golosi...in satisfaction!
Magnifico, da chiedere l'indirizzo.
se lo vuoi davvero! all'insegna della naturalità più nature!
Solo zona firenze?
ah no nicola sta a brescia ma ha un'energia easy allo spostamento
Posta un commento