martedì 29 marzo 2011

Tarte rustica con crescenza all'odor di timo e dragoncello e un castigo di semi di papavero, di zucca e di lino





seguo una vecchia collaudata ricetta d'abruzzo, molto adatta per realizzare il guscio d'una tarte rustica,

farina di grano duro mischiata a farina di tipo 0, quanta se ne riceve, un solo uovo, un bicchiere di vino bianco, un bicchiere d'olio buono, e il ghiribizzo d'un po' di polvere di cardamomo ad aromatizzare l'impasto,

(la dose d'un bicchiere è pari all'incirca ad un etto),

fare la palla di pasta e lasciarla riposare un po',

prenderne 2/3 circa allargarla nella forma che si vuole, di norma in tondo,

ci spalmo sopra due etti e mezzo di crescenza aromatizzando in superficie con le nuove foglioline di timo e di dragoncello a piccoli frammenti,

con la restante pasta faccio la copertura, e pizzicotto attorno la superficie e la bucherello anche,

dopo averla unta con le mani d'olio, a castigo infliggo una pioggia di semi di papavero, semi di zucca e di lino e chicchi di sale grosso ridotto a più miti chiccolini,


in forno gia caldo, a 180° per circa 35'.

Gustata con un grande rosso del Salento etichetta Agricola Rucco in san Pietro Vernotico (chissà se per strano caso la mia omonima, "elle" Rucco mi leggesse le dico quant'è buono il suo vino assieme ad un caloroso ciao).
























Nota di costume:

la luna è piena la notte intabarrata papavero in grembiule da massaia sorride al buio nell'autoscatteggio













5 commenti:

Romy ha detto...

Buonaaaa! Una vera sciccheria...mi piace il contrasto tra il croccantino/colorito/rustichello dell'esterno e il cuore morbidoso/cremoso/voluttuoso ! Proprio come noi : guerriere dall'animo soffice, vero? Bacioni

Francesca ha detto...

mi mancava il guizzo culinario di papavero...e quel dragoncello bramato, che non trovo M-A-I!

baci croccanti a te

papavero di campo ha detto...

Romy guerriere dall'animo soffice! incantata!

francesca latitava la papavergourmandise!!
che disperazione vorrei essere stecchetto senza stare a stecchetto! (prima così ero)

grazie! amiche di papaver in cucina

la belle auberge ha detto...

cara Pap, le tue torte rustiche sono sempre così intriganti... legate alla tradizione ma con un tocco di modernità; quei semi a punteggiare la superficie e le erbe novelle a profumare il morbido ripieno: quale delizia!

papavero di campo ha detto...

cara eu i tuoi apprezzamenti culinari per me li tengo in gran conto perché tu, lo sai, sei fra tutte le blogger cuciniere pur brave, quella con cui il mio feeling è totale, sei mitica e raggiungibile! e bada che quelle che il system vorrebbe appiopparci come miti le nigelle varie non mi fanno né caldo né freddo, ma tu per come la penso io, in cucina sei sapienza abilità e gentilezza d'animo -sì quale ingrediente impagabile, tutt'assieme un mix insuperabile!

 
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